Protocollo per la prevenzione del bullismo / cyberbullismo
PROTOCOLLO PER LA PREVENZIONE E DI INTERVENTI NEL CASO DI EPISODI DI BULLISMO E CYBERBULLISMO
Istituto Istruzione Superiore
Alfredo Panzini (Senigallia - AN)
Indice
1. Prevenzione universale
a. incontri scuola (modulo bisogni scuola)
b. incontri in classe (modulo valutazione del docente, somministrazione questionari)
c. ed.civica (materiale per docenti su Drive)
d. contatti con il territorio (Vedi scheda)
e. Linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole (a cura di Generazioni Connesse)
2. Prevenzione indicata
a. individuare risorse umane
b. procedura prima segnalazione
3. Procedure operative per la gestione delle segnalazioni
a. screening da parte del team antibullismo/cyberbullismo
b. accertamento del fenomeno
c. azioni e provvedimenti se necessari
d. valutazione approfondita dei casi
e. monitoraggio nel tempo
1. Prevenzione universale
a. Verranno svolti incontri per tutti gli alunni e i docenti dell’Istituto, anche scaglionati in gruppi di classi. Ad inizio anno verrà somministrato un Modulo Google sulla valutazione dei possibili bisogni della scuola rispetto al bullismo e al cyberbullismo
b. (Tra dicembre e gennaio) Incontri specifici in classe ad opera del coordinatore, o dei docenti del CdC. Somministrazione Modulo Google sulla valutazione del fenomeno da parte del docente. In questa fase o nella successiva potranno venire somministrati i questionari FBVSs, FCBCVSs, nomina ruoli PRQ.
c. Attività molto importante risulta quella svolta durante le ore di educazione civica. Ogni docente può trovare del materiale utile a sviluppare alcune attività nella cartella Drive - materiali per docenti. Esempi ne sono il role-playing, visione e discussione di filmati, brainstorming, etc.
d. scheda contatti / collaborazioni
e. Lettura del documento e spiegazioni agli alunni, docenti, ATA, genitori
2. Prevenzione indicata
a. Individuare risorse umane da coinvolgere durante l’anno sia per la prevenzione che per l’attività di recupero e di intervento mirato
b. Modello per una prima segnalazione di presunto bullismo/cyberbullismo anche in forma anonima attraverso Modulo Google inviato ad un indirizzo di posta
bullismo@iispanzini.com
3. PROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI
a. PRIMA FASE: Screening da parte di tutto il team? Di uno solo che poi indaga sul fenomeno?
RACCOLTA DELLA SEGNALAZIONE E PRESA IN CARICO DEL CASO
In questa fase viene compilata dal personale docente la Scheda di segnalazione che raccoglie le prime informazioni del/degli episodio/i di bullismo e dei ruoli. In questa fase è importante astenersi dal formulare giudizi, cercando di creare un clima di empatia, di solidarietà e di disponibilità al confronto garantendo l’anonimato e che permetta un’oggettiva raccolta di informazioni; l’adulto si pone come mediatore in un contesto neutro.
In merito agli incontri con il bullo e con la vittima si consiglia la consultazione della ”Tabella 1. PROTOCOLLO DI INTERVENTO PER UN PRIMO ESAME NEI CASI ACUTI” proposta dal Ministero dell’Istruzione
b. SECONDA FASE: ACCERTAMENTO DEL FENOMENO
In questa fase si approfondisce la situazione per definire il fenomeno, si organizzano colloqui individuali con la vittima e con il bullo e con gli eventuali spettatori.
Se è necessario mantenere l’anonimato i docenti potranno riferire i fatti segnalando solamente la classe:
➢ SE I FATTI NON SONO RICONDUCIBILI A BULLISMO O CYBERBULLISMO si prosegue con le attività educative e di prevenzione
➢ SE I FATTI SONO CONFERMATI è utile raccogliere quante più prove possibili (immagini, audio, video, screenshot dei messaggi, testimonianze) si passa successivamente alla terza fase.
c. TERZA FASE: AZIONE E PROVVEDIMENTI
1. Comunicazione tempestiva del Dirigente Scolastico? (Legge 71/2017 art.5)
2. Eventuale valutazione approfondita del caso con apposito Modulo
Schema di lavoro del team antibullismo prima di convocare un CdC se la gravità del caso lo permette
Convocazione pubblico
Vittima
Bullo
Eventuale sanzione
Comportamento risolto?
Se no si ricomincia se sì, monitoraggio
3. Convocazione del consiglio di classe insieme alla componente genitoriale e al referente del bullismo e cyberbullismo per concordare modalità di intervento, di soluzione e analizzando le risorse disponibili dentro e fuori della scuola
4. Definire il tipo di provvedimento disciplinare, secondo la gravità (Allegato B)
5. Inserimento nel registro classe (nota disciplinare) della descrizione oggettiva della condotta del bullo/cyberbullo;
6. Eventuale avvio della procedura giudiziaria: denuncia ad un organo di polizia o all’autorità giudiziaria (Questura, Carabinieri, ecc.) per attivare un procedimento di ammonimento o penale (eventuale querela di parte)
7. Nel caso la famiglia non collabori, giustifichi, mostri atteggiamenti oppositivi o comunque inadeguatezza, debolezza educativa o sia recidiva nei comportamenti: segnalazione ai Servizi Sociali del Comune.
8. Parallelamente si continui (o si rafforzi) l’intervento educativo con il gruppo classe e il coinvolgimento delle famiglie sulle tematiche di convivenza civile.
e. QUARTA FASE: MONITORAGGIO
Monitoraggio della situazione e dell’efficacia degli interventi con report settimanali al CdC e ai referenti del bullismo e cyberbullismo.
Schede di osservazione per annotare eventuali cambiamenti nel comportamento del bullo e della vittima o continui comportamenti scorretti.
Valutare oltre che attraverso i sondaggi della Piattaforma Elisa anche attraverso la valutazione dei docenti, come varia la percentuale dei casi nel corso degli anni.
IL TEAM DI REFERENTI PER IL BULLISMO E CYBERBULLISMO
Si impegna a supportare i docenti nella promozione, prevenzione e trattamento dei casi di bullismo e cyberbullismo.
Si rende noto che ogni segnalazione va riportata al team referente, il quale provvederà ad archiviare e conservare tutti i dati e le schede compilate garantendo (qualora venga richiesto) l’anonimato delle vittime, degli spettatori e dei bulli.
Si invita la comunità scolastica a presentare SEMPRE la segnalazione al team referente, ad aggiornare l’andamento dell’accertamento dei fenomeni e delle azioni e provvedimenti attuate per garantire la massima collaborazione a promuovere uno sviluppo positivo della comunità.